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si sono fermati il vento, il cielo
che alza la polvere mentre cammini,
le nomee delle maree
tra i muri d’acqua e pelli ovunque
hanno sentito l’ululato dei lupi
hanno tolto gli abiti
si sono dati il bacio sulla fronte
bambini
risacche di caduti
uno due
tremila voci
hanno nominato la terra
hanno piegato, vestito la madre e il padre
praticato il perdono, detto la preghiera
sottovoce o urlando, mille volte,
ché Dio è morto tra gli alberi tagliandosi
le vene; Dio è morto senza nome.
non dimenticarti di andare all’acqua
a lasciare una mollica di pane:
attaccati alla spiaggia ci sono i resti morsi
delle unghie che hanno graffiato l’acqua,
hanno demolito la saliva e teso giù il collo
in picchiata sono caduti, si sono suicidati
hanno scelto di sentire come si fa a morire
con le scarpe addosso
ed una sete da far male.

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